Con deliberazione della Giunta comunale n. 29 del 3 febbraio 2021, il Comune di Brescia ha approvato il protocollo d’intesa per la costituzione della Rete territoriale contro la violenza di genere, il cui scopo è creare un’azione coordinata e programmata sul territorio provinciale per il contrasto a tale fenomeno.
Obiettivi del protocollo sono la definizione di modelli di intervento contro la violenza di genere e il maltrattamento domestico, l’attivazione di collaborazioni tra gli enti aderenti per la realizzazione e calendarizzare di iniziative con particolare riferimento alle installazioni e inaugurazioni delle “panchine rosse” e la condivisione di idee e progetti correlati per dare maggiore rilevanza e rendere più incisivo il significato delle stesse.
Le panchine rosse diventano, quindi, un punto di partenza, un simbolo, per raggiungere un fine più grande: costruire progetti, attività e percorsi che possano incidere culturalmente sul territorio.
“Più alta è la partecipazione alle diverse iniziative di sensibilizzazione” ha affermato Roberta Morelli, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Brescia, da cui è partita l’iniziativa, “e più diventa possibile incidere in modo efficace anche a livello culturale contro la violenza di genere. L’obiettivo è dedicarsi soprattutto all’educazione e alla formazione, quindi alla prevenzione. Perché tutto parte da lì”.
Sono 48 i Comuni che hanno aderito all’iniziativa e che si sono impegnati a formulare e a realizzare proposte di sensibilizzazione e formazione sul tema, mirate alla prevenzione e al contrasto della violenza.
Tra questi c’è anche Sarezzo, che già da anni – attraverso il lavoro svolto dalla Commissione Pari Opportunità – sviluppa progetti riguardanti il tema della violenza di genere.
Oltre a quella collocata nel 2017 nella piazzetta di Borgo Bailo, infatti, nel novembre 2020 la Commissione ha deciso di posizionare altre due panchine rosse nelle frazioni di Zanano e Ponte Zanano, rispettivamente in piazza Caduti della Libertà e piazza Canossi.
L’ha fatto affinché davanti ad esse ci si possa fermare qualche istante e riflettere, per cercare di colmare il vuoto lasciato da quelle donne uccise dalla violenza e dalla follia degli uomini.
A queste si è aggiunta di recente anche la panchina collocata presso il Parco Donatori di Sangue dall’Associazione Cittadini quartiere del Gobbia, la quale si occupa della gestione del parco.