Santuario dei Santi Emiliano e Tirso

Il santuario dei Santi Emiliano e Tirso sorge a 1.102 metri, sull'omonima montagna che sovrasta Sarezzo.

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Descrizione

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Il santuario dei Santi Emiliano e Tirso sorge a 1.102 metri, sull'omonima montagna che sovrasta Sarezzo.

Il culto di Sant'Emiliano venne con ogni probabilità portato a Sarezzo dai benedettini del monastero di Sant'Eufemia di Brescia. Il primo eremo con fattoria per l'allevamento delle pecore risale al 1100 ed era alle dipendenze dei frati Umiliati.

Nel corso dei secoli subì numerosi restauri e ampliamenti e dalla fine del XVI secolo è sotto il patronato del Comune di Sarezzo. La custodia del luogo era affidata a un eremita (romét), al quale il Comune assicurava vitto e alloggio, una casa a Sarezzo e una veste; nei secoli successivi, oltre alla figura del romét, l'incarico veniva svolto anche da massari e sindaci appositamente eletti, i quali provvedevano alla gestione finanziaria.

Così è stato anche nel corso del Novecento, fino al 1981, quando l'impegno passò al Gruppo Alpini di Sarezzo. Dal 2005,della gestione per conto del Comune di Sarezzo si occupa il Gruppo Autonomo Montano (GAM). L'associazione può contare su numerosi volontari che si curano della manutenzione del luogo e ogni fine settimana da marzo a ottobre tengono aperto santuario e annesso punto di ristoro.

Molte sono le storie che hanno segnato questo santuario così caro ai saretini, tanto che nel 2013 sono state raccolte nel volume "Le orme di Sant'Emiliano". Una su tutte la leggenda di Santa Cecilia, la cui festa liturgica si celebra il 22 novembre insieme a quella dei Santi Emiliano e Tirso. Si narra che Santa Cecilia, inseguita dai soldati romani perché cristiana, fuggì sui monti oltre il Palosso, verso Lumezzane. Giunta sul monte Samt'Emiliano, stanca e sanguinante, si fermò sotto un faggio (fò del Pater) per invocare l'aiuto divino. Per sfuggire alla cattura, si nascose in una grotta mentre i soldati cadevano in un precipizio (da allora Corna dei Pagani) apertosi sotto i loro piedi.

Al Santuario si accede a piedi lungo i sentieri che si dipartono dalla Valle di Sarezzo, dalla Valle Vandeno a Marcheno, da San Bernardo sopra Lumezzane e da Gardone; mentre da Zanano parte la strada carrabile della Passata (aperta soltanto il sabato e la domenica durante la stagione estiva). Il santuario può essere visitato, con possibilità di ristoro e pernottamento, rivolgendosi ai volontari del Gruppo Autonomo Montano GAM Sarezzo - Sant'Emiliano.

Modalità di accesso:

Accessibile a tutti.

Indirizzo

Pagina aggiornata il 29/08/2024